venerdì 6 febbraio 2009

DEMOCROCEFISSIONE DI UN UOMO




Non ho parole per descrivere quanto succede.

Ho appena appreso che il consiglio dei ministri ha varato il decreto contro lo stop all'alimentazione di Eluana, la giovane donna che ha trascorso gli ultimi 17 anni della sua vita in stato vegetativo.
Ora prima di proseguire, vi invito a riflettere sella natura dello stato vegetativo riportandovene la definizione:

"Lo Stato vegetativo è una condizione di possibile evoluzione del coma caratterizzata dalla ripresa della veglia, senza contenuto di coscienza, cioè senza consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante."

Ora immaginate che una delle persone che più amate si trovi in questo stato.
Ed immaginate di passare accanto a questa persona 17 infiniti anni, rimbalzando tra la speranza di vederla nuovamente piena di vita come un tempo e l'accettazione di uno stato diametralmente opposto al vostro desiderio.
Credo che Beppino Englaro, padre di Eluana, abbia dimostrato dove la forza di un uomo possa arrivare. E credo anche che la sua richiesta di interrompere l'alimentazione artificiale sia più che esigibile, nonchè comprensibile. Non a caso è stata anche confermata da una sentenza della magistratura.

Ed ora, con questo decreto cosa succede?

Succede che il governo gioca su cavilli anticostituzionali, sfidando il Quirinale e avallando l'impronta fecale di una religione civile.
Così, con quanto più fiato possiedo mi permetto di urlare che tutto ciò è una vergogna!

Mi riferisco all'"inaudita violenza" denunciata dal padre di Eluana, che forse dovrebbe far riflettere i gregari vergognosi di questa stupida strumentalizzazione mediatica.

Questa storia si trascina aggrappata a titoli di giornali, vestita di servizi televisivi, truccata di falsa moralità.

E il governo si sfrega le mani per aver messo in discussione una sentenza della magistratura con un provvedimento d'urgenza, firmando biecamente un’altra volta, l'ultima parola in democrazia.
Non contenti dell'intangibilità del giudicato i nostri rappresentanti al governo, rimpastano l'articolo 32 della costituzione e si scagliano contro una sentenza definitiva, già in atto.

Dell’ indecenza morale italiana c’è certezza.

A Beppino Englaro rivolgo le mia più profonda solidarietà e ad Eluana le mie più sentite scuse, perchè l’Italia ha vergognosamente violato la loro preziosa, intima esistenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io mi sento di chiedere scusa alla famiglia Englare per l'uso spregiudicato e indecente che si è fatto delle loro vite e della loro, triste storia.
Sono tante le cose che scandalizzano e che vorremmo non vedere in questa storia e riguardano tanti aspetti della nostra vita.
Parto da quella più pubblica.
La Corte di Cassazione ha dichiarato valida la sentenza che riguardava Eluana a Novembre.
Per quale motivo la bagarre si è alzata solo ora? Il governo avrebbe avuto tutto il tempo per legiferare senza forzature, con un dialogo democratico e civile sul tema del testamento biologico.
Perchè la storia è stata sfruttata per ricoprire di insulti gli Englaro, il Predisente della Repubblica Italiana e le istituzioni quali la corte di cassazione?
Io ho la netta senzazione se non la certezza, che al nostro presidente del Consiglio della povera Eluana non freghi assolutamente nulla. Come non gli interessa fare in modo che in Italia si arrivi ad una decisione sul testamento biologico.
Al Cavaliere Berlusconi interessa il potere. E basta. Che si passi sulla pelle di Eluana o di Beppino Englaro o sulla mia. Si è capito, poco importa.
Sono del parere, del tutto personale che Eluana non doveva/debba morire. Purtroppo per lei non ha fatto in tempo a lasciare SCRITTO che cosa si sarebbe dovuto fare della sua vita se il destino le avesse riservato il fato che ora sta subendo.
Trovo che se passase la logica che qualcuno può decidere per me si arrivere a mostruosità inaudite. Una persona non può e non deve MAI essere considerata come un oggetto, qualunque sia lo stato della sua vita.
Per questo è indispensabile arrivare al testamento biologico. Perchè ognuno di noi deve liberamente decidere che cosa fare. Ma non può e non deve essere un padre, un marito o un figlio tanto meno lo Stato a decidere della mia vita se io non ho lasciato volontà certe.
Per quanto riguarda il caso stretto di Eluana. La corte di cassazione ha deciso e decretato che Beppino Englaro, in quanto tutore della ragazza può decidere se lasciarla "vivere" o darle una dolce morte.
Posso discudere se la mia morale lo permette o me, ma non posso esimermi dall'accettare e RISPETTARE una sentenza! sarebbe l'anarchia o peggio ancora lo stato Teocratico. Se il Parlamento non è stato in grado da Novembre a oggi di legiferare con una discussione in aula. Non posso che accettare la sentenza e pregare che Eluana non soffra e che la sua storia serva a tutti noi per farci pensare a qualcosa a cui nessuno vorrebbe pensare.
In tutto questo condivido il dolore degli Englaro, il dolore delle Suore che hanno seguito Eluana, il dolore che c'è nel perdere qualcuno che ha sofferto tanto, che non sappiamo se sente, se vive se...e dove sia. E sono vicina a tutti quelli che vivono una situazione simile e che vanno avanti perchè ne hanno la forza o che vogliono smettere di vivere perchè non ce la fanno più.
Sarebbe il caso che su Eluana cadesse un rispettoso silenzio e che alla Sua morte si riaprisse la discussione in modo costruttivo perchè si arrivi, finalmente alla "Legge Englaro" e che finalmente io possa fare il mio testamento biologico.
Lucia