Tutto si può dire di questo successore al trono del paese degli hamburgers, ma non che non sia davvero un amante dell'inversione di rotta.
E non parlo solo del colore della sua pelle, che con la velocità con cui i nostri media e la nostra coscienza collettiva si muovono, è ormai un fatto trito e ritrito. Parlo del suo stile.
Sfogliando i giornali si legge di un uomo che si presenta volentieri senza giacca nello Studio Ovale, un uomo che conduce una vita familiare più che normale, facendo colazione con le sue figlie tutte le mattine, un uomo che ha emesso un vero e proprio ordine di servizio per sancire i fine settimana "business casual" alla Casa Bianca.
Un amante della semplicità, tanto che poco prima dell'insediamento ha sorpreso tutti, compreso il suo security team, per andare a mangiare cheesburgers in un comunissimo fast food, uno di quei posti dove andrei io con mio marito per una veloce ma soddisfacente pausa pranzo.
Insomma, il nostro Obama ha uno stile tutto suo e devo dire che ...non può passare inosservato!

Se poi al suo atteggiamento rilassato, si aggiungono le prime firme (rigorosamente mancine) per stabilire solennemente alcuni iniziali e significativi cambiamenti, dalla chiusura di Guantanamo alla parità dei salari tra uomini e donne, allora ci si può azzardare ad accennare un sorriso, pronosticando un'angina pectoris al povero Bush.
Eh si!
Perchè Obama sta lentamente e rilassatamente smantellando il castello di follie costruito dal suo predecessore.
E il tutto con il savoir-faire di un nobile inglese, l'atteggiamento rivoluzionario di un giovane cileno, la rilassatezza di un panettiere francese e la spiritualità di un anziano cinese. Ed è americano. AMERICANO.
A questo punto immaginatevi un tappeto musicale tipo Bruce Springsteen "Born in the USA" e lasciate che le vostre emozioni si sciolgano in un profondo senso di invidia per un paese che ha trovato la forza di reinventarsi.
Sembra un sogno?
Non è mai troppo tardi....
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