
Non posso non dedicare alcune righe a favore degli olivicoltori che stanno manifestando quest'oggi davanti al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Ho speso qualche minuto a parlare con loro, che infervoratissimi tentano di fermare le importazioni di olio dall'estero e di combattere le truffe di settore e la crisi che lo attraversa.
"Il nostro è olio buono, genuino, sano e come tale ha un costo" mi ha detto uno dei manifestanti. "Al supermercato si trovano bottiglie da un litro a 2 Euro....e questo è scandaloso. Un buon olio come minimo dovrebbe costare 5 Euro. Forse anche di più".
Dal breve scambio che ho avuto con queste persone e da una rapida ma chiarificatrice ricerca fatta sulla rete, si evince che non solo l'olio italiano sta lentamente scomparendo, ma che quello che viene distribuito dai mass market è spesso una bella bufala (passatemi l'espressione senza confondere olii e latticini!).
Risulta infatti che alcune ditte, sinonimo nell'immaginario delle persone del miglior olio extra vergine italiano, di italiano abbiano ben poco.
L'olio Carapelli ad esempio, che sull'etichetta lascia intendere di essere un ottimo olio di Firenze è in realtà....spagnolo. Olè!
La società è stata infatti rilevata dalla Sos Cuetara per 132,4 milioni di euro.
Ma non solo: le irregolarità più frequenti, sembrano essere legate alla scoperta di prodotti stranieri spacciati per nostrani, extravergini che si sono rivelati miscele di oli di semi di pessima qualità, lavorati in laboratorio per cambiarne l'acidità e passare inosservati ai controlli di qualità.
Che dire...un mercato bello redditizio se ci pensate. Quasi come la droga e la prostituzione, ma decisamente meno pericoloso!
Ma noi....cosa ingeriamo????
"La grande industria e la distribuzione su larga scala stanno soffocando le produzioni DOC di olio italiano" si lamenta un altro giovane, che mi porge una piccola bottiglia di olio pugliese in omaggio. "Tenga, questo è davvero genuino. Davvero".
L'olio è etichettato "La Demetra" prodotto in provincia di Bari. E di colore giallo intenso e sembra ricco di sostanze che ad un solo sorso ti trasformano in Wonderwoman (o Superman se volete).
Prendo la mia boccetta e vado via pensando che il Made in Italy ha preso proprio una brutta piega e che forse queste persone andrebbero ascoltate e la produzione di olio nostrano incentivata.
Vi riporto qui un link molto interessante, nel caso abbiate voglia di leggere qualcosa in più.
E ne approfitto per fare un appello al Ministro Luca Zaia:
Ministro, La prego: una mano sulla coscienza e l'altra sull'etichetta...
3 commenti:
Brava!
Ma non credo che sia necessario incentivare la produzione in termini quantitativi; credo invece che sia necessario che il Ministro Zaia si provi a vincere un'altra delle sue famose battaglie europee rendendo obbligatoria la denominazione di origine controllata che ricomprenda il 100% del prodotto venduto e che sullo stesso prodotto sia chiaramente riportata la sua provenienza.
A quel punto sono convinto che il mercato si autoregolerebbe, col risultato di fornirci olio d'oliva genuino al prezzo che gli compete.
E poi, epoi.......
Oltre alla provenienza sicura è anche necessario che sia verificato l'eventuale uso di medicinali: una pianta che non ha avuto alcun trattamento medicinale certamente produce meno olive ma l'olio che ne esce è una specie di nettare degli dei e come tale costerà al produttore e quindi al compratore leggermente di più del comune olio extra vergine, diciamo almeno 6 euro al litro.....
Oggi è una giornata speciale e quindi desidero che si sappia che è la festa dell'olio vero, dell'olio che si dovrebbe sempre trovare sulle nostre tavole, quell'olio unico al mondo quando è gustato così come ce lo dà la natura.
Oggi e domani si celebra in tutta Italia "la festa dell'olio d'autore". Aprite questo sito per saperne di più. http://www.oliodautore.it/
Saluti a tutti da chicoliva
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