
Dopo aver disgraziatamente visto lo spettacolo di Arturo Brachetti ieri sera al teatro Sistina, ho deciso di scriverne una rapida (ma precisa) recensione, dato l'imbarazzo e la delusione recatemi dall'esperienza.
Lo spettacolo si è manifestato in tutta la sua bruttura fin dai primi minuti: dialoghi poveri, una comicità smunta, tempi teatrali lenti ed incongrui.
Un Brachetti inadeguato nelle vesti di attore, impacciato nei panni di comico, un raccapricciante ambasciatore di poesia.
Dopo il successo dei precedenti spettacoli, in cui il nostro celebre Arturo, esibiva le sue indiscutibili qualità di trasformista (che lo hanno reso noto in tutto il mondo), il giovane torinese si cimenta in uno spettacolo di varietà, intitolato "Gran Varietà Brachetti", che di grande ahimè, ha ben poco.
Accompagnato sul palco da altri 15 (forse più) artisti, l'uomo dal ciuffo ribelle stavolta si fa da parte, esibendosi nei suoi famosi numeri di trasformismo in poche, centellinate occasioni. Si fa piuttosto cantastorie, grillo parlante, triste guida di un racconto la cui morale è "meglio un paradiso di cartapesta che un inferno reale".
Nell'insieme lo spettacolo, non ha nulla da invidiare ad una rappresentazione di fine anno degli studenti di una scuola media.
Senza offesa vi prego per i giovani studenti, ma come potete ben immaginare, gli strumenti e la professionalità a disposizione sono totalmente differenti.
Lo spettacolo è di per sè un infelice tentativo di raccontare la poesia del teatro e la magia dell'immaginazione, attraverso tanti piccoli "numeri" male assortiti e mal diretti;
apprezzabili forse le doti di alcuni artisti (tra cui un mago pasticcione e due ginnasti che si esibiscono in faticosissimi esercizi di equilibrio a coppia), che forse hanno regalato qualche minuto di sopravvivenza alle quasi 3 ore di martirio.
La scelta musicale sicuramente in linea con la rappresentazione (a buon intenditor...), che per l'inefficienza dell'impianto audio a volte sembrava più uno strumento di tortura che la cornice dell'opera.
Il momento in cui la repulsione ha raggiunto il culmine è stata l'agghiacciante interpretazione del signor Brachetti dell'"uomo elefante" in cui davvero il disgusto e l'imbarazzo si alternavano ad una impulsiva voglia di alzarmi ed andarmene (come del resto ho visto fare ad alcune persone in sala).
Mi permetto di fare questa terribile critica allo spettacolo di Arturo Brachetti, non solo perchè credo che non valga i soldi richiesti (52€ per una poltronissima ndr), ma soprattutto perchè ritengo che una rappresentazione di questo genere sia un'offesa al teatro made in Italy.
Secondo il mio modesto parere, un teatro come il Sistina dovrebbe avere la compiacenza di selezionare gli spettacoli usando opportunamente la propria reputazione decennale, garantendo con il proprio nome il minimo dello standard qualitativo.
Del resto il teatro dovrebbe essere il luogo dove far vibrare le corde dell'anima, un posto magico in cui trasmettere un'emozione, stravolgere uno stato d'animo, raccontare una storia, regalare un sorriso.
Il teatro dovrebbe essere la culla dell'immaginazione e non un pretesto per spendere soldi per un capriccio; dovrebbe essere uno strumento di cultura e non di tortura.
Nella speranza che quanto mi è capitato non si ripeta, mi domando se il buongusto e la creatività, per i quali gli italiani hanno saputo fare storia, non stiano perdendo la loro proverbiale effervescenza.
In fondo, la nostra televisione, confeziona programmi che producono personaggi di spettacolo senza spessore.
Persone che cavalcano l'onda della popolarità, per esaudire i loro sogni più irrealizzabili, il tutto alla faccia di chi artista ci nasce, nel cuore e nel dna.
Dove è finito il rispetto per coloro che l'arte la coltivano con devozione, impegno e passione?
Va bene essere il paese degli spaghetti e del mandolino, ma per favore....che almeno siano di qualità!
6 commenti:
Ma...scusa "Com'è bello far la pizza da trieste in giù" l'hai dimenticato eh?! Come ti capisco!! :)
O cielo che disastro! Per prima cosa ti ringrazio per avermi salvato da una serataccia. Lo scorso anno avevo perso l'ultimo Show come trasformista di Brachetti e quest'anno sarei voluta andare. Certo, visto il commento..non se ne parla nemmeno.
Generalizzando un pochino possiamo dire che le produzioni teatrali che dovrebbero avvicinare musica, poesia e teatro tendono ad essere piuttosto amatoriali. Difficile trovare la qualità professionale che si trova nei teatri del West End londinese. La dice lunga il fatto che, normalmente, nei musical e in teatro in Italia si tenda ad usare basi pre-registrate e non la musica dal vivo.
Peccato per il tonfo del signor Brachetti. Che come trasformista è davvero magico. Peccato anche per l'ennesima dimostrazione che, per alcune cose, siamo proprio all'improvvisazione. Dopo tutto, c'è chi considera i "ballerini" di "amci" dei professionisti. E questo chiude il tutto.
ciao. Lucia
Ho visto ieri lo spettacolo e stavo cercando commenti negativi, perchè non mi ritrovo nei commenti entusiastici che si trovano in rete, però il tuo lo è davvero troppo...! Concordo sul copione e sulla messa in scena: effettivamente dialogi infantili e un po' di lentezza generale, però io sono convinta che Brachetti sia un genio in molti campi, e che come tutti i geni non chieda consigli o pareri su cose che non sa fare. L'idea di portare il circo a teatro mi è piaciuta molto, come pure le soluzioni di luci, di movimenti scenografici, per i quali, secondo me, Brachetti ha una fantasia geniale, paragonabile con le sue capacità di trasformista. Quanto al Sistina... mette in scena da anni moltissimi spettacoli che non sono un gran che (penso a spettacoli di De sica,di Montesano - grandissimo attore ma nei suoi ultimi spettacoli non viene molto curata la regia degli altri personaggi)...bisogna solo fare una buona selezione: Peter Pan dell'anno scorso è stato semplicemente entusiasmante, e non vedo l'ora di rivederlo per la terza volta (e la direzione artistica era proprio di Brachetti)
Ciao e buona visione!
Tiziana
Carissima Tiziana,
ho aprezzato molto il tuo intervento, leggendo il grande rispetto che porti verso l'artista come qualcosa di nobile. Del resto il genio Arturo, sotto taluni aspetti è indiscutibile, quindi non posso che essere d'accordo con te.
Tuttavia vorrei segnalarti degli spettacoli che sulla base di quanto hai apprezzato nello spettacolo di Brachetti, ti faranno semplicemente sognare:
- Compagnie Les mains, les pieds et la tête aussi: Tangentes. Questo bellissimo spettacolo è stato portato all'Auditorium nel 2004; da non perdere.
- Cirque Eloize: Nomade. A proposito di portare il circo a teatro, questa compagnia (se non sbaglio canadese), ti farà impazzire. Sulla scia di un Cirque du soleil, ma molto più discreti e forse anche più di nicchia, portano a teatro la poesia, la danza e la magia del circo. Questo spettacolo è stato ospitato in via Nazionale.
- James Thierree: Au revoir parapliue. Anche questo spettacolo presentato al'Auditorium. Unico nel suo genere, non può che commuovere, divertire, lasciare esterrefatti.
Buona visione!
elena
Concordo perfettamente i vostri commenti. Erano anni che volevo andare a vedere uno spettacolo di Brachetti, viste i mirabolanti travestimenti alla tv... Tra l'altro nella locandina esposta a Bologna c'era solo la sua faccia con il titolo "Gran Varietà" quindi era stato ben occultato il vero andamento dello spettacolo... Che delusione! Ance la gente attorno a me era imbarazzata e basita alla richiesta "quasi sforzata" dell'applauso. Per carità, singolarmente gli artisti sono stati bravissimi, ma se mi andava di vedere una "roba" così, andavo al Circo.
Peccato. Fregati 50euro, ma la prossima volta mi documenterò prima.
Purtroppo si, è proprio un brutto spettacolo! E pensare che, oltre a cercare di assicurarmi i posti più belli (e costosi), ho anche percorso 300 km all'andata e 300 al ritorno per vedere questa cosa che non posso che chiamare "porcata". Sarò forse ripetitivo di quanto già detto dei post precedenti, ma spero che l'incremento di numero di commenti negativi abbia un qualche effetto, se non direttamente su Brachetti, sulla gente intenzionata a vederlo: risparmiate i soldi, per favore!
Perchè? perchè lo spettacolo è lento, non vede esibirsi Brachetti, molti degli artisti presenti sono decisamente mediocri, la trama zoppica in più parti, vista la presenza forzata di numeri come quello del leone che fa il bello sul palo, la presenza dei carabinieri (che però sono bravi), o la scena della pizza ballante. Ah, dimenticavo: lo spettacolo umilierà il vostro ego intellettuale qualunque sia la vostra età e la vostra cultura: i bambini si annoiano in uno spettacolo che cita o abbozza riferimenti a cose che non conoscono, la casalinga di Voghera rimpiange gli show da Bagaglino, il dottore in lettere strabuzza gli occhi di fronte a un tentativo di scimmiottare Pirandello, almeno in quelle due o tre nozioni più famose che persino gli studenti delle scuole medie conoscono. E poi, alla delusione si somma la rabbia per la truffa subita: se lo spettacolo si chiamasse "Amici di Brachetti" o "Saranno famosi" la gente saprebbe per cosa sta pagando, invece il titolo e il volto di Brachetti traggono in inganno, come un cartello che promette sesso a volontà celando invece uno spettacolo di Umberto Smaila...
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